Crisi del lavoro, crisi dei partiti, crisi della morale! Ecco perchè i partiti non sono tutti uguali!
Buona lettura
Luca Acacia Scarpetti
consigliere regionale IDV
di Antonio Di Pietro e Maurizio Zipponi
"Ma quante crisi si nascondono dietro la crisi internazionale che da due anni mette in ginocchio centinaia di migliaia di lavoratori in tutto il mondo? Quando ne parla, quando parla dei disocccupati e dei cassintegrati, delle fabbriche chiuse, Berlusconi allarga le braccia e alza gli occhi al cielo come se la crisi fosse un diluvio che arriva all’improvviso. “Che ci volete fare? Mica si può fermare la pioggia. Sono disastri che capitano”. Non è solo una bugia, è una doppia bugia, sono due menzogne in una. La prima bugia è che la crisi sia come un disastro naturale, senza colpa di nessuno. A provocare la crisi, per avidità e miopia, sono stati i grandi poteri finanziari internazionali, quelli che alla fine se la sono scampata a differenza dei lavoratori, quelli che il disastro lo hanno provocato non lo hanno pagato per niente. Ma la seconda bugia è che tutto quello che sta succedendo nel mondo del lavoro dipenda da quella crisi internazionale. Invece dietro quel paravento ci stanno altri mille motivi: c’è la cupidigia di chi preferisce delocalizzare e per pagare un po’ di meno il lavoro non esita a rovinare migliaia di famiglie e interi paesi. C’è un governo che non sta facendo niente per fronteggiare questa situazione gravissima perché preferisce raccontare che non c’è o che se c’era adesso è passata. Berlusocni lo ha ripetuto anche ieri: nel 2011 tutto tornerà come prima della crisi. Una promessa che vale quanto quelle sui rifiuti di Napoli.
E poi, come sempre in questo paese, c’è una crisi di legalità. Se si fossero rispettate le leggi, senza il malaffare, le truffe, la bancarotta fraudolenta, i quasi 1900 lavoratori di Eutelia non starebbero da mesi senza stipendio. Costretti ad aspettare col fiato sospeso arretrati che arrivano sempre tardi e col contagocce. Privi di qualsiasi certezza per il futuro. Sono tra gli operatori a più alta qualificazione nel settore della Information Technology. Nel gennaio 2009 sono finiti nel tritacarne delle operazioni creative, fantasiose e truffaldine del cda dell’azienda, controllato dalla famiglia Landi. Prima hanno ceduto l’azienda alla Agile srl, controllata sempre da Eutelia, poi hanno passato l’intero pacchetto a un’altra società, la Omega. Rotolando da una scatola cinese all’altra, a rompersi le ossa sono stati i lavoratori dell’azienda. Nell’ottobre del 2009 gli hanno spiegato che “stante il carattere strutturale delle eccedenze di personale”, alcuni di loro sarebbero stati licenziati in tronco, senza nemmeno poter contare sulla cassa integrazione”. E non erano mica pochi quelli che dovevano essere sacrificati: erano 1192 lavoratori su un totale di 1880!
Per chiamare le cose con il loro nome, queste persone erano le vittime dei giochi di prestigio che servivano per salvare i maggiori azionisti della ex Eutelia. Noi dell’Italia dei valori siamo intervenuti subito, non solo offrendo a quei lavoratori la nostra solidarietà e il nostro massimo impegno per fargli recuperare il posto di lavoro ma anche denunciando i fatti sia alla Procura della Repubblica che alla procura antimafia. Questi signori non sono solo degli industriali che non si fanno scrupolo di calpestare le vite dei loro dipendenti. Sono anche dei truffatori e dei malfattori, e per questo volevamo che di loro si occupasse la legge. Avevamo ragione. La Procura di Arezzo ha chiesto il rinvio a giudizio per quindici persone, inclusi sei membri della famiglia Landi. La procura di Arezzo, nel luglio scorso, ha fatto arrestare otto manager per bancarotta fraudolenta. Dieci giorni fa il Tribunale di Roma ha dichiarato illegittima la cessione del ramo di Eutelia ad Agile e ha commissariato l’azienda.
La magistratura ha fatto la sua parte e il suo dovere. Adesso è il governo a doversi assumere le proprie responsabilità convocando i sei commissari di Eutelia e cercando una soluzione che non solo restituisca lavoro e salario ai lavoratori ma salvi anche un’azienda che ha una grande importanza strategica per il nostro sviluppo industriale in un settore che diventerà sempre più fondamentale. Bisogna rimettere insieme Agile ed Eutelia, non più come espediente per truffare meglio ma come punto di partenza per un vero rilancio industriale. Questo è il dovere del ministro per lo Sviluppo economico Romani per mettere fine a una vicenda vergognosa che ha umiliato non i lavoratori dell’Eutelia ma la nostra civiltà industriale".
Fonte: http://lucaacaciascarpetti.myblog.it/archive/2011/01/05/i-partiti-non-sono-tutti-uguali.html